Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 07 novembre 2020.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Scoperto il meccanismo nella perdita astrogliale del TDP-43 rilevante nella SLA e nella demenza fronto-temporale. Tyan Peng e colleghi hanno dimostrato che TDP-43 è necessario per mantenere le proprietà protettive degli astrociti, così che la perdita del TDP-43 delle cellule astrocitarie causa anomalie trigliali che determinano deficit motori. La sperimentazione ha evidenziato che la disfunzione TDP-43-mediata in differenti tipi cellulari contribuisce in modo specifico alla neurodegenerazione con meccanismi particolari per ciascun tipo cellulare. [Tyan Peng A. Y., et al. PNAS USA – AOP doi: 10.1073/pnas.2007806117, 2020].

 

La citoarchitettonica del nucleo accumbens consente di prevedere lo sviluppo di obesità. In età pediatrica la prevalenza dell’obesità continua a crescere e la ricerca per l’individuazione più precoce di bambini e ragazzi a rischio ha indicato il nucleo accumbens quale candidato per un nuovo criterio. Kristina Rapuano e colleghi coordinati da Richard Watts hanno accertato che un’accresciuta densità cellulare nel nucleo accumbens rilevata con la risonanza magnetica (MRI) è fortemente associata all’obesità in un vasto campione, e predice la futura tendenza ad acquisire peso, indipendentemente dal valore di partenza della circonferenza della vita. [K. M. Rapuano et al. PNAS USA 117 (43): 26977-26984, AOP doi: 2007918117, 2020].

 

Scoperti nuovi neuroprotettivi agenti contro l’accoppiamento degli NMDA con TRPM4. Quasi tutti i tentativi di trattamento sperimentale delle malattie neurodegenerative con gli antagonisti dei recettori del glutammato NMDA sono falliti, perché questi recettori non sono solo dei promotori di morte neuronica (eccitotossici), come accade in condizioni patologiche, ma sono soprattutto implicati in ruoli fisiologici essenziali per la plasticità sinaptica e funzioni cognitive quali memoria e apprendimento. Yan e colleghi hanno esplorato le basi strutturali dell’accoppiamento degli NMDA per la morte cellulare, accertando che l’attività che promuove la necrosi, ma non quella essenziale per le funzioni cognitive normali, era mediata dall’interazione degli NMDA col recettore TRPM4, un canale ionico impermeabile al CA2+ e attivato da calcio intracellulare, depolarizzazione e temperatura. I ricercatori hanno poi effettuato uno screening farmacologico basato sulla struttura molecolare, che li ha portati alla scoperta di piccole molecole neuroprotettive che bloccano l’interazione NMDA-TRPM4, ma risparmiano la funzione fisiologica dei recettori NMDA. [Cfr. Yan J. et al. Science 370 (6513): eaay3302, 2020].

 

Primati non-umani: un ponte fra modelli dei roditori e connessioni del cervello umano. I progressi compiuti nella conoscenza della connettività nell’encefalo umano, grazie al neuroimaging funzionale, hanno reso quanto mai attuale il problema di definire il grado di similarità fra i modelli delle connessioni sviluppati dalla ricerca di base sui roditori e le configurazioni di collegamenti attivi nel cervello umano sano e patologico. Le informazioni derivate dallo studio dei meso-circuiti nei primati non-umani si sono rivelate preziose per riconoscere analogie e omologie, in particolare al livello della corteccia cerebrale e dello striato. [Wei Tang et al., Brain Struct Funct. – AOP doi: 10.1007/s00429-020-02133-3, 2020].

 

Giudizi morali di uomini e donne in 67 paesi diversi. Le principali differenze nei giudizi morali di uomini e donne riflettono gli stili culturali prevalenti nei due sessi nel mondo occidentale. Le differenze maggiori sono state rilevate nei paesi in cui c’è maggiore tendenza all’individualismo e, paradossalmente, nei paesi con maggiore parità fra i due sessi. [Cfr. Atari M., et al., Proceedings of the royal society B – AOP doi:  10.1098/rspb.2020.1201, 2020].

 

Le differenze sessuali nella neurobiologia dei disturbi da consumo di alcool. L’esistenza di differenze nella neurobiologia e nella neurofisiopatologia dei disturbi legati all’abuso acuto o cronico di bevande contenenti alcool etilico costituisce una realtà nota ed acclarata da tempo, ma la ricerca ha ancora molti quesiti senza risposta e problemi da risolvere legati a risultati disomogenei o contrastanti. Se l’insieme degli effetti lesivi prodotti sul cervello dall’etanolo si riconduce ad un’unica entità nosografica (AUD, da alcohol use disorder), tale disturbo deve necessariamente essere considerato multiforme e complesso.

In ogni caso, all’origine delle manifestazioni cliniche si riconoscono cambiamenti in strutture neurobiologiche chiave per la regolazione delle funzioni esecutive, della memoria e delle risposte allo stress. Per concettualizzare questa complessità e riconoscere le differenze fra i due sessi nella neurobiologia del disturbo, Annabelle Flores-Bonilla e Heather N. Richardson hanno adottato un paradigma dell’alcool-dipendenza articolato in 3 stadi: 1) compulsione/intossicazione; 2) astinenza/affetti negativi; 3) preoccupazione/anticipazione.

Inizialmente, gli effetti di breve termine sono prevalentemente mediati dalla segnalazione di dopamina, CRH, e glutammato. Nello sviluppo della patologia, oltre alle alterazioni di questi sistemi di neurotrasmettitori, si aggiungono disturbi degli altri sistemi e modificazioni patologiche nelle vie nervose che connettono le strutture del sistema limbico alla corteccia prefrontale.

In ciascuna fase sono state rilevate peculiarità femminili e maschili nei numerosi lavori analizzati da Flores-Bonilla e Richardson nella loro rassegna, alla quale si rimanda per il ricco e dettagliato repertorio di differenze. [Annabelle Flores-Bonilla & Heather N. Richardson, Alcohol Research, Sex Differences in the Neurobiology of Alcohol Use Disorder 40 (2): 04, 2020].

 

Codifica del valore soggettivo di ricompensa di stimoli sessuali visivi nell’uomo. Uno studio condotto mediante fMRI sul cervello di 72 volontari esposti a stimoli erotici, presentati mediante film clips, ha dimostrato che la reattività neurale nel nucleo accumbens, nel nucleo caudato e nella corteccia orbitofrontale era positivamente correlata con la stima soggettiva del grado di eccitazione. Le preferenze e il gradimento dei volontari per le persone protagoniste erano rappresentate nelle stesse proporzioni nel sistema a ricompensa cerebrale di ciascun soggetto da esperimento.  [Sanja Klein et al. Behav Brain Res. 10.1016/j.bbr.2020.112792, 2020].

 

Notule

BM&L-07 novembre 2020

www.brainmindlife.org

 

 

 

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